LARRY FINK: LA FINANZA CAMBIERÀ MOLTO PRIMA DEL CLIMA

Gen 15, 2020

 “Cosa succederà ai mutui trentennali – un tassello chiave della finanza mondiale – se chi li eroga non è in grado di stimare l’impatto del rischio climatico su un arco di tempo tanto lungo e se non sussistono opportunità di mercato per le assicurazioni contro incendi o inondazioni nelle aree interessate?”

Questa domanda non l’ha posta un ambientalista o un esperto di sostenibilità. L’ha fatta Larry Fink, fondatore, presidente e chief executive officer del colosso statunitense di investimenti BlackRock. E se lo dice l’uomo che dirige la maggior società di asset management mondiale, quasi quindicimila dipendenti impegnati a gestire un patrimonio di quasi settemila miliardi di dollari, non saranno pochi nel mondo della finanza a drizzare le antenne.

Nella sua lettera annuale agli amministratori delle società che finanzia, Fink scrive che il cambiamento climatico sta portando a una profonda rivalutazione del rischio e del valore degli asset. “E poiché i mercati dei capitali anticipano il rischio futuro, registreremo i cambiamenti nell’allocazione dei capitali molto più rapidamente rispetto a quelli nel clima”. Quando? “In un futuro davvero vicino, prima di quanto anticipato da molti”. Senza giri di parole, poi, Fink ha detto che bisogna uscire da investimenti con elevati rischi legati alla sostenibilità.

BlackRock è entrato a far parte di Climate Action 100+, un gruppo di oltre 370 gestori di investimenti con un patrimonio complessivo di 41 trilioni di dollari (per capirci, il numero è 41 seguito da 18 zeri!).