Comunicare una nuova infrastruttura in Sierra Leone

Dic 12, 2019

Può nel 2020 una nuova strada cambiarti la vita? Se vivi a Moyamba, un villaggio di diecimila abitanti in Sierra Leone, 100 chilometri a est della capitale Freetown, la risposta è sì. Se tutti i giorni percorri a piedi i trenta chilometri di pista di terra rossa che unisce casa tua con Moyamba Junction, il mercato all’incrocio con la carrozzabile asfaltata più vicina dove vendi le verdure del tuo orto, la risposta è ancora sì. Se tutti i giorni devi attraversare il Ribi River con una chiatta a fune, trainata con la sola forza delle braccia, perché il ponte Mabang è crollato da anni, la risposta è sempre sì.

Per comprendere quanto concreto sia il Sustanibility Development Goal numero 9 delle Nazioni Unite, quello che recita “Build resilient infrastructure”, non c’è niente di più istruttivo che venire in Sierra Leone. Il Paese africano è stabilmente nelle ultime posizioni tra i 167 presi in considerazione dal Legatum Prosperity Index e fronteggia disastri ambientali di enorme portata, come la colata di fango e detriti che nel 2017 si è abbattuta sulla capitale Freetown dopo due giorni di pioggia ininterrotta, travolgendo i quartieri più poveri e facendo oltre mille vittime.

 Comunicare una nuova infrastruttura in Sierra LeoneMa a Moyamba la nuova strada sta nascendo davvero. E con questa cresce la speranza concreta di una vita migliore per i suoi abitanti. Resa possibile da un investimento di 40 milioni di euro dell’Unione Europea, la nuova arteria – 32 chilometri a doppia corsia e 4 nuovi ponti – è in piena costruzione e sarà completata a metà 2020.
E Amapola? Noi siamo stati coinvolti come Communication and Visibility Expert nell’ambito delle attività di supervisione e controllo dell’intero progetto, affidate dalla committenza a Politecnica, una delle maggiori società italiane di progettazione integrata. L’intervento prevede anche un articolato Piano di Comunicazione, per la finalizzazione del quale Luca Valpreda, fondatore di Amapola, si è recato una settimana in Sierra Leone lo scorso novembre.

Il piano è stato redatto con il team locale di comunicazione, formato da Adama Turay e Abdulai Bunduka, e prende in considerazione tutti gli stakeholder, dal governo locale alle popolazioni coinvolte, dalla UE alla comunità economico-sociale, con un mix di strumenti adatti per ogni target, tenendo anche conto della crescente diffusione dei social media nel Paese. Ma il contesto locale richiede una speciale attenzione agli incontri con le famiglie, alle presentazioni nelle scuole, all’uso estensivo della radio, che è il media più diffuso nella zona rurale di Moyamba.