La CSR sostiene il capitale reputazionale (e relazionale) delle imprese

Gen 14, 2019

Un approccio consistente alla responsabilità sociale da parte delle imprese è in grado di generare migliori performance economiche. Ne abbiamo parlato in diverse occasioni (ad esempio qui). In questo articolo, invece, Gianluca Comin, professore di Strategie di Comunicazione, Luiss, Roma, descrive l’importanza della CSR nel rafforzare il capitale reputazionale (e relazionale) delle aziende.

Le imprese, sottoposte quotidianamente alla pressione dei gruppi di attivisti e alla lente d’ingrandimento dei media, sono chiamate alla definizione di strategie di responsabilità sociale rivolte all’esterno. Ma spesso queste non sono sufficienti a mettersi ala riparo dalle critiche.
Partendo da un’intervista a Kumi Naidoo (già presidente di Greenpeace International e da qualche tempo segretario di Amnesty International) apparsa su Reputation la rivista dell’Oxford Center for Corporate Reputation,  Comin sottolinea l’importanza del “dialogo interno”, ovvero della definizione di strategie di CSR anche interne all’azienda.

Il recente scandalo Drangonfly che ha coinvolto Google, e che ha visto la mobilitazione dei dipendenti del colosso americano contro lo sviluppo di un motore di ricerca in grado di schedare e censurare le ricerche degli utenti poco gradite al governo cinese, la dice lunga sull’importanza di un approccio coerente fra azioni esterne e interne intraprese dalle aziende. Dragonfly mette inoltre in chiara luce l’influenza sempre più forte che i dipendenti possono esercitare sul management aziendale. Un’influenza che va tenuta in debita considerazione nel progettare la politica di CSR aziendale.

Fonte: Lettera43