IL PESO SOCIALE DEL BRAND? VALE IL 40%
21 Grammi è il “peso dell’anima” ed è il significativo titolo di un bel film del 2003 diretto da Alejandro González Iñárritu. Ma quanto pesa “l’anima sociale” delle imprese? Bè, molto di più. Fino al 40% del loro valore complessivo.
È quanto calcolato dal Reputation Institute nel suo nuovo rapporto “Global Trend in Reputation”. “Oggi il 40% della reputazione di un brand è legato all’impatto sociale e ambientale, il prodotto pesa attorno al 35%. A seguire col 25% gli elementi “corporate”, ossia le performance economico-finanziarie e quelle legate alla leadership”, ha commentato Fabio Ventoruzzo, vice-presidente di Reputation Institute. Un dato che fa riflettere e che potenzialmente rivoluziona gli approcci marketing: a livello reputazionale cosa si vende impatta di meno del come si produce.
Per identificare le tendenze in atto i ricercatori del Reputation Institute hanno intervistato centinaia di top manager di 18 settori di 55 paesi tra America, Europa, Asia. Ambiente e comunità sono al centro delle loro preoccupazioni. Il 70% degli intervistati ritiene che la crisi ambientale rappresenti l’emergenza più importante da affrontare. “Le aziende, mai come ora, si trovano davanti a un punto di non ritorno dettato dall’urgenza di una loro risposta sulle questioni ambientali. Non basta più avere una posizione. Bisogna prendere impegni chiari da integrare nei modelli di business. La sostenibilità sarà sempre più collegata alla leadership, alla visione, alle performance. Oggi la responsabilità – soprattutto quella ambientale – è il principale driver per la reputazione dei Ceo”, ha dichiarato Ventoruzzo in un’intervista pubblicata dal Sole 24 Ore. Che precisa: “Gli stakeholder vogliono prendere parte a questi passaggi e decidere. L’incoerenza tra comunicazione e comportamenti diventa deflagrante per la reputazione dell’azienda. Così anche i nuovi influencer che emergono sono diversi: non è una questione di follower o di visibilità, ma di credibilità e di capacità di influenza. Sono influencer che hanno una dimensione più ‘corporate’, la cui credibilità su temi specifici si riverbera sulla reputazione complessiva dell’azienda”.