Gruppo Cap, realtà che gestisce il ciclo idrico integrato per tutti i Comuni dell’area metropolitana milanese e di molti altri in Lombardia. L’incontro dal titolo “Acqua e resilienza territoriale: costruire il futuro delle aree metropolitane“ si è svolto lo scorso 4 luglio, a Milano, e ha visto la partecipazione delle amministrazioni di Malmö, Lione, Barcellona, Rotterdam, Essen, di esperti universitari e referenti delle istituzioni nazionali e locali. Antonio Cianciullo, giornalista del quotidiano La Repubblica e direttore responsabile di Materia Rinnovabile, ha moderato l’incontro. L’Italia deve fare i conti con problemi idrici seri, che vanno dalla dispersione idrica al rischio idrogeologico. Tra il 2012 e il 2015 gli investimenti sulle infrastrutture del sistema idrico italiano sono aumentati del 55{f94e4705dd4b92c5eea9efac2f517841c0e94ef186bd3a34efec40b3a1787622}, ma da qui ai prossimi dieci anni, secondo l’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico, servirebbero ulteriori 65 miliardi per intervenire in modo deciso. Il Gruppo CAP ha annunciato di volere fare la sua parte. Già stanziati 80 mln per il quadriennio 2016-2020, per la gestione delle acque piovane, di cui 42 mln circa per la realizzazione di vasche volano e sfioratori. Il Piano Industriale 2015-2020 del Gruppo, il cui book di sintesi è stato realizzato da Amapola, contiene ulteriori impegni. Uno dei più ambiziosi consiste nell’investire 50 euro all’anno per ogni abitante intorno al tema dell’acqua pubblica. Il Piano Industriale è scaricabile sul sito istituzionale del Gruppo CAP.]]>