Greenpeace verso i politici insensibili alle richieste del mondo ambientalista. In vista delle prossime elezioni politiche del 24 febbraio, l’Associazione ambientalista ha infatti lanciato la petizione online Iononvivoto.org alla quale hanno aderito ad oggi oltre 45mila cittadini che hanno espresso la volontà di non votare chi non si impegna a contrastare l’uso delle fonti fossili nella produzione di energia e chi non sostiene la crescita delle fonti rinnovabili. “Assenza delle questioni ambientali dai programmi elettorali di Bersani, Monti e Berlusconi. La distanza dei partiti e dei loro leader dai cittadini si misura anche da atteggiamenti come questo” ha commentato Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace, sottolineando che “le questioni energetiche sono vitali e strategiche per ogni nazione seria e il clima è la principale emergenza planetaria. I candidati non rispondono a noi come alle migliaia di cittadini che li interpellano. Eppure si tratta di domande su argomenti importanti:vogliono eliminare progressivamente l’utilizzo del carbone, fermare l’estrazione petrolifera a mare, promuovere seriamente le fonti rinnovabili, o no?”. Per Greenpeace e i cittadini che finora hanno firmato la petizione ci sono almeno tre emergenze su cui i partiti e i loro leader devono esprimersi: lo sfruttamento di giacimenti petroliferi nel Mediterraneo, le emissioni delle centrali a carbone operanti in Italia e le fonti rinnovabili.]]>