Chissà cosa devono aver pensato i lavoratori italiani di Leroy Merlin, colosso francese di bricolage, quando si sono visti recapitare il DVD del filmUna scomoda verità” di Al Gore, insieme a una lettera che li informava di una nuova strategia aziendale.
La novità in questione consisteva nell’avvio di politiche di sostenibilità per rendere il gruppo più sensibile all’impatto ambientale, sociale, etico delle proprie attività. Era il 2007. Da allora l’azienda ha fatto passi da gigante in questa direzione.

Qui, tramite Greenews.info, un approfondimento sul percorso virtuoso in termini di sostenibilità del gruppo francese

Insomma, non solo il gruppo si dimostra attento all’ambiente e ai consumi, ma lo è nei fatti e la crescita sul mercato è la giusta ricompensa. Nonostante ciò non manca qualche spina nel fianco del Gruppo proprio sul terreno della sostenibilità ambientale.

L’ultimo imprevisto con cui Leroy Merlin ha dovuto fare i conti è una colonia di gabbiani. Uccelli: nulla di così grave, penseranno i più ingenui, invece niente di più pericoloso per chi ha avviato ormai da anni un virtuoso processo di riduzione dell’impatto ambientale e si è posto l’obiettivo che ogni negozio del gruppo tra il 2014 e il 2017 arrivi ad avere un proprio progetto annuale di sostenibilità ambientale.

La disputa è scoppiata a Torino con due associazione animaliste, WWF e Ebn Italia, che hanno denunciato la distruzione di una colonia di gabbiani nel loro periodo di riproduzione in seguito all’abbattimento di un capannone in disuso per costruirne uno nuovo dove sorgerà un punto vendita Leroy Merlin. Sul tetto del capannone si era stabilita una quindicina di esemplari di gabbiano reale, una specie protetta ai sensi della legge nazionale sulla caccia, che vive solo nel bacino del Mediterraneo e centro Europa e il cui numero è in drastico calo. Con l’azionarsi delle ruspe i gabbiani adulti sono volati via, ma i piccoli e le uova sono andati perduti.  Secondo le due associazioni la strage si sarebbe potuta evitare se si fossero attese due settimane, questo il tempo necessario affinché tutti i piccoli potessero prendere il volo e lasciare il nido.
Leroy Merlin ha fatto sapere che sull’area interessata erano state fatte le verifiche ambientali del caso e che, ad esempio, per un albero protetto da salvaguardia gli esperti erano intervenuti con le azioni necessarie; dagli enti preposti, invece, non era giunta alcuna notizia in merito alla colonia di gabbiani.
Per rimediare in parte al danno, l’azienda si è dichiarata disposta a regalare alla Città di Torino un certo numero di nidi adatti a ospitare gabbiani reali in territorio urbano per favorire la riproduzione della specie.

Non vi è alcun dubbio sulla buona fede di Leroy Merlin e, anzi, si possono apprezzare gli sforzi messi in campo dal gruppo per chiarire quanto accaduto e porvi subito rimedio. Questa storia insegna, però, quanto sia largo, profondo e complesso il percorso della sostenibilità: troppo spesso, infatti, assistiamo a operazioni di verniciature di verde vermiglio che non sono sostenute da reali intenzioni mentre l’introduzione di un percorso di sostenibilità impegna le responsabilità dell’azienda in ogni direzione e nei confronti di tutti, ma proprio tutti i propri stakeholder, facendosi carico anche di quelli più distratti…