Renovate Italy, la prima organizzazione italiana per le politiche di riqualificazione ed efficientamento energetico. Promossa all’interno di The Renovate Europe Campaign, Renovate Italy si propone di stimolare in Italia strumenti e approcci innovativi per ridurre lo spreco energetico degli edifici esistenti e le emissioni, attraverso lo sviluppo di un quadro normativo e programmatico a livello nazionale e regionale. Ne abbiamo parlato con Cecilia Hugony, portavoce Renovate Italy. Il primo obiettivo di Renovate Italy consiste nella riqualificazione energetica del nostro Paese. Qual è la situazione attuale del patrimonio edilizio italiano? Il patrimonio edilizio italiano consuma il 37{f94e4705dd4b92c5eea9efac2f517841c0e94ef186bd3a34efec40b3a1787622} dell’energia impiegata in Italia. Di questa immensa quantità, circa il 70{f94e4705dd4b92c5eea9efac2f517841c0e94ef186bd3a34efec40b3a1787622} è consumata per il condizionamento estivo ed invernale degli edifici. Questo dato non ci stupisce se pensiamo che quasi il 70{f94e4705dd4b92c5eea9efac2f517841c0e94ef186bd3a34efec40b3a1787622} degli edifici è stato realizzato prima che fosse introdotta qualsiasi norma sull’efficienza energetica in edilizia, e che l’84{f94e4705dd4b92c5eea9efac2f517841c0e94ef186bd3a34efec40b3a1787622} delle superfici opache che chiudono questi edifici non ha mai subito interventi da oltre 15 anni. Non a caso l’Italia è il secondo paese in Europa (dopo il Belgio) per perdita di energia per unità abitativa. Questo enorme spreco energetico, che incide pesantemente sulla bilancia commerciale del nostro Paese, può essere drasticamente ridotto attraverso un programma di riqualificazione profonda degli edifici inefficienti. Come opererete concretamente per realizzare questo efficientamento? Renovate Italy svolgerà due tipi di attività. A livello culturale organizzerà campagne di sensibilizzazione e informazione su questi temi rivolte ai decisori, facendo riferimento al dibattito europeo e alle esperienze degli altri paesi dell’unione. A livello politico, collaborerà alla definizione delle seguenti proposte: – l’elaborazione di un programma ambizioso a livello nazionale per la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio pubblico e privato, in applicazione all’articolo 4 dell’Energy Efficiency Directive (2012/27/UE), che fissi i risultati attesi in termini di efficienza energetica ed investimenti generati; – l’approvazione di un nuovo quadro d’incentivazione stabile a lungo termine per l’edilizia privata e pubblica, accessibile a tutti, che non premi le semplici sostituzioni edilizie, ma le riqualificazioni profonde, poiché sono quelle che consentono la maggiore diminuzione di consumi, occupazione creata ed emissioni climalteranti evitate; – la creazione di strumenti finanziari specifici, garantiti da fondi pubblici, a tassi agevolati e di durata proporzionale al pay-back time degli interventi di riqualificazione energetica negli edifici (15-20 anni); – la realizzazione di campagne informative, per sensibilizzare tutti i cittadini sui benefici della riduzione dei consumi di energia negli edifici. La vostra attività prende le mosse da alcuni studi molto interessanti e inediti. Uno è della Commissione Europea. Di che si tratta? Gli studi che ci danno ragione sono sempre più numerosi, visto che questi temi sono di grande attualità da quando la riqualificazione energetica è uno degli obbiettivi espressi nel piano Energy Union della nuova Commissione Europea. Abbiamo recentemente presentato in Italia per la prima volta due studi molto importanti: il primo, del Joint Research Center, analizza l’impatto positivo che avrà la creazione di un mercato della riqualificazione energetica sul settore delle costruzioni che, con la sua crisi a livello europeo, è responsabile della stagnazione economica e gli alti indici di disoccupazione del continente. Il secondo è il report dedicato all’efficienza energetica degli edifici che raccoglie i risultati del gruppo di lavoro Energy Efficiency Finance Investment group, promosso dalla DG Energia dell’Unione Europea e dalle Nazioni Unite con l’obiettivo di proporre un percorso per favorire gli investimenti nel campo dell’efficienza energetica. La sostenibilità energetica è uno degli obiettivi che l’Europa è chiamata a raggiungere entro il 2020. Qual è il suo giudizio sul percorso fatto fin qui? Molto è stato fatto sul piano normativo, anche se l’attenzione del legislatore, negli ultimi anni, si è concentrata nella riduzione dei consumi nelle nuove costruzioni, che hanno oggi un livello di efficienza elevato. Tuttavia bisogna considerare che a livello europeo, il tasso di demolizione degli edifici è inferiore allo 0,1{f94e4705dd4b92c5eea9efac2f517841c0e94ef186bd3a34efec40b3a1787622}: si calcola che una percentuale tra il 5{f94e4705dd4b92c5eea9efac2f517841c0e94ef186bd3a34efec40b3a1787622} e il 90{f94e4705dd4b92c5eea9efac2f517841c0e94ef186bd3a34efec40b3a1787622} degli edifici oggi esistenti, sarà ancora utilizzato nel 2050. E chiaro quindi che se non ci concentriamo sulla messa a norma energetica degli edifici oggi in piedi, non si potranno mai raggiungere gli obbiettivi ambientali del 2030 e 2050. Su questi aspetti mancano completamente strumenti operativi e di coordinamento tra il livello locale e nazionale. Renovate Italia, che godrà del sostegno di associazioni, istituzioni, operatori, è un progetto molto ambizioso. Non teme che questo spirito collaborativo possa essere minato da interessi personali e provincialismi tipici del nostro Paese? Renovate Italy raccoglie una molteplicità di soggetti diversi: imprese, associazioni di categoria, associazioni ambientaliste. Ognuno dei soggetti ha senz’altro interessi propri in questo mercato, cosa che rafforza la motivazione e le risorse messe in campo. Personalmente ritengo che l’organizzazione assembleare del Comitato e il modello partecipativo basato su contributi operativi più che economici, possa garantire una sana collaborazione nel progetto. Come comunicherete il vostro progetto e con quali strumenti farete rete tra i pubblici a cui vi rivolgete? Stiamo lavorando a una strategia di comunicazione che dovrebbe essere pronta dopo l’estate, orientata alla comunità scientifica e ai decisori politici. Renovate Italy è di per sé uno strumento per fare rete, visto che riunisce tutti i portatori di interesse nel progetto riqualificazione energetica.]]>