RENDICONTAZIONE DI SOSTENIBILITÀ IN ITALIA? LA REALIZZANO SOLO 4 AZIENDE SU 100

24 Lug, 2020

Rendicontazione di sostenibilità in Italia

Le imprese italiane che dichiarano di aver redatto bilanci o rendicontazioni ambientali e di sostenibilità sono meno del 4%. È quanto emerge dal Report Istat “Sostenibilità nelle imprese”, realizzato su un database di 280mila imprese, che rappresentano oltre il 90% degli occupati.

GRANDI E PICCOLE IMPRESE, LA SPROPORZIONE DEI DATI

La percentuale delle aziende impegnate nella rendicontazione sale molto (30,4%) se si restringe il computo alle grandi imprese, quelle con oltre 500 dipendenti.
Report e bilanci di sostenibilità sono quindi merce rara per le PMI, come già evidenziato in questo articolo sui dati Istat relativi alle PMI. La valutazione delle iniziative di sostenibilità ambientale, anche in forme diverse da quelle della rendicontazione periodica, viene praticata dal 13% delle imprese (quasi 50% nelle grandi).

L’istituzione di una struttura per la sostenibilità, o almeno la nomina di un referente interno, interessa meno del 10% delle imprese. Ma cresce sensibilmente all’aumentare della dimensione aziendale, fino ad arrivare al 50% nelle aziende di grandi dimensioni.

È SOLO QUESTIONE DI DIMENSIONI?

La diffusione della rendicontazione di sostenibilità in Italia è delineata non solo dalle dimensioni dell’azienda, ma anche dal settore di appartenenza.

Le imprese più attive sono quelle della fornitura di acqua, reti fognarie, gestione dei rifiuti e risanamento, che adottano pratiche di certificazione ambientale volontaria nel 44,6% dei casi, di rendicontazione e redazione di bilanci nel 13,6%, di valutazione delle iniziative di sostenibilità ambientale nel 31,2%.

Per alcune imprese, la sostenibilità ambientale rappresenta un obiettivo da estendere anche ai fornitori della filiera produttiva, coinvolgendoli nelle iniziative di riduzione dell’impatto ambientale delle proprie attività. Si tratta del 14% delle imprese per i fornitori italiani e dell’1,5% per i fornitori stranieri. Il coinvolgimento dei fornitori appare più frequente nei settori della fornitura di acqua e gestione dei rifiuti (25,3%) e della fornitura di energia (24,7%).

Tra gli esempi virtuosi nel settore utility per l’impegno nella rendicontazione di sostenibilità c’è il Gruppo CAP, che cura il bilancio di sostenibilità fin dal 2011 e che, nell’edizione 2019, ha ridefinito completamente l’analisi di materialità con l’obiettivo di rafforzare la relazione di vicinanza, trasparenza e fiducia tra impresa, comunità e territorio.

L’IMPORTANZA DELLE CERTIFICAZIONI

La valutazione e la comunicazione delle prestazioni ambientali sono un importante momento di verifica e di consolidamento della reputazione aziendale. Giocano un ruolo fondamentale, anche per orientare le scelte dei consumatori, i numerosi strumenti di certificazione ambientale volontaria.

Nel triennio 2016-2018 il 12,4% delle imprese ha acquisito certificazioni ambientali volontarie di prodotto o di processo. Si tratta di una pratica nettamente più diffusa nelle grandi imprese (57%) e in quelle di medie dimensioni (39,1%), che non nelle piccole (19,0%) o nelle microimprese (9,7%).