Imprese, il modello delle società benefit fa il giro del mondo

2 Set, 2022 | Focus Mondo

Stati Uniti e Italia sono stati i Paesi precursori di un cambiamento che oggi spazia dall’Europa all’America Latina.

In principio erano gli Stati Uniti. È il 2010 quando lo Stato del Maryland approva la legislazione dedicata alle Benefit Corporation ossia quelle imprese ibride che insieme al profitto perseguono finalità di beneficio comune (Shared Value) orientate a generare un impatto positivo su società e ambiente. Nasce così nel mondo il primo concetto di quelle che oggi nel nostro Paese chiamiamo società benefit. Dietro a questo risultato, le azioni di sensibilizzazione e advocacy della no profit B Lab, attiva dal 2006 e oggi a capo anche del movimento delle B Corp (qui un approfondimento sulle differenze tra società benefit e B Corp). A seguire, come un domino, sono 35 gli Stati nordamericani a istituire questa nuova forma giuridica, insieme alla British Columbia canadese.

Nel 2016 il modello sbarca in Europa. La capofila nel continente e il secondo Paese al mondo a introdurre questo status giuridico nel proprio ordinamento è l’Italia, che da allora continua a essere un punto di riferimento nel panorama europeo. Ma come si è sviluppato nel resto del mondo il modello delle società benefit?  A che punto siamo?

L’interesse e il beneficio comune irrompono nel mondo imprenditoriale

L’evoluzione a cui sempre più imprese stanno prendendo parte non è un semplice cambiamento legislativo di statuto, quanto una vera e propria rivoluzione di pensiero: dal dominio degli azionisti, gli shareholder, al ruolo primario degli stakeholder, il gruppo ampio dei portatori di interesse di un’organizzazione; da una prospettiva chiusa e autoriferita incentrata sul profitto a un’ottica ampia, aperta e rivolta ai bisogni, le esigenze e i desideri della società in senso lato. Citando le parole dell’Onorevole Mauro Del Barba, primo promotore della legge sulle società benefit in Italia e Presidente di Assobenefit fino a poco tempo fa, questo nuovo paradigma imprenditoriale è il grimaldello più importante che oggi abbiamo a disposizione per rendere realtà un modello di sviluppo che sia realmente sostenibile.

L’Italia, in questo panorama di continui cambiamenti ed evoluzioni, ha fatto molto per sostenere la vitalità di un movimento ormai internazionale che si concretizza nella modifica delle legislazioni nei singoli Stati. E questo è ancora più vero in relazione alle altre nazioni europee, che hanno guardato al nostro Paese come modello e ispirazione.

Europa, il caso della Francia e della Spagna

In Francia le società benefit prendono il nome di entreprise à mission. L’equivalente francese, introdotto con una legge del 2019, sperimenta in modo originale la partecipazione degli stakeholder all’impresa. Infatti, oltre al comune impegno verso la società e l’ambiente che accomuna queste società in tutto il mondo, le entreprise à mission si distinguono per un organismo interno che supervisiona la realizzazione dei propositi di beneficio comune, a cui se ne affianca uno esterno e indipendente che verifica il raggiungimento di questi obiettivi. Tre anni dopo l’istituzione della legge, le entreprise à mission si sono fatte spazio nel panorama imprenditoriale francese, arrivando a contare 650 realtà a giugno 2022.

La Spagna ha approvato molto recentemente la creazione di questa nuova figura giuridica: il 30 giugno 2022 il Congresso dei Deputati ha dato il via libera alla nascita delle Sociedades de Beneficio e Interés Común (SBIC). Ha sostenuto la battaglia per il riconoscimento giuridico B Lab Spagna attraverso l’iniziativa “Empresas con propósito”, presentata il 21 giugno al Congresso dei Deputati attraverso un atto che ha avuto il largo sostegno dell’opinione pubblica, raccolto 30.000 firme raccolte tramite Change.org e ottenuto il supporto di 400 organizzazioni e 50 personalità. Un successo che aiuterà a rilanciare l’economia a impatto e la finanza sostenibile nel Paese.

Ad accompagnare questi risultati europei, anche la Svezia si sta muovendo nella stessa direzione. Come negli altri casi appena visti, il modello e l’esperienza italiani sono guardati con attenzione e non sono mancati incontri tra parlamentari svedesi e associazioni di riferimento in Italia come Assobenefit.

Le società benefit nel resto del mondo: le Sociedad de Beneficio e Interés Colectivo in America Latina

Oltre, come si anticipava, alle esperienze statunitensi e canadesi, ci sono anche alcuni Paesi del Sudamerica che hanno intrapreso la strada delle benefit corporation. Le Sociedades de Beneficio e Interés Colectivo (SIC) si trovano in Colombia (2018), Ecuador (2020), Perù (2020) e Uruguay (2021). Chiamate anche Compagnie B o imprese a triplo impatto per la loro vocazione economica, sociale e ambientale, queste società, come nelle altre legislazioni, prevedono processi di trasparenza, nuove responsabilità per gli amministratori e impegni tangibili sul fronte del beneficio comune.

La transizione verso un nuovo modello di sviluppo sembra davvero iniziata. L’obiettivo è rimanere competitivi e allo stesso tempo generare un impatto positivo – o quantomeno non negativo – sul mondo circostante. Anche il mercato sta facendo gli stessi ragionamenti, allo stesso modo della finanza e dei soggetti regolatori (si pensi ad esempio alla Tassonomia Verde). Che la logica stia davvero cambiando?

Micol Burighel