Steven Cohen – Executive Director, Earth Institute, Columbia University Pur riconoscendo che gli studenti che frequento in qualità di professore di politiche ambientali e di gestione della sostenibilità alla Columbia University non rappresentano un campione random della popolazione, mi sembra che un numero sempre maggiore di persone nate a partire dalla metà degli anni ’80 abbiano interiorizzato i diversi aspetti di un’etica ambientale, e tra poco tale coscienza produrrà impatti importanti sulla politica americana. Anche se le indagini Gallup continuano a concentrare l’attenzione su ciò che considero il confronto fasullo tra crescita economica e protezione ambientale, persino i loro rapporti indicano una crescente awareness ambientale, in particolare tra i giovani. Una recente indagine Gallup dice: “Per il quinto anno consecutivo, è maggiore il numero di americani che vorrebbe proteggere la crescita economica rispetto a quelli che sosterebbero la protezione dell’ambiente, quando si mettono i due obiettivi a confronto. La suddivisione 48{f94e4705dd4b92c5eea9efac2f517841c0e94ef186bd3a34efec40b3a1787622} – 43{f94e4705dd4b92c5eea9efac2f517841c0e94ef186bd3a34efec40b3a1787622} di quest’anno assegna un vantaggio relativamente piccolo all’economia, come già l’anno scorso. Ma il nuovo risultato è in notevole contrasto con il 2011, quando il 54{f94e4705dd4b92c5eea9efac2f517841c0e94ef186bd3a34efec40b3a1787622} percento diede la preferenza all’economia”. La domanda si base su una falsa premessa e pone la seguente domanda: “Con quale delle seguenti dichiarazioni vi trovate più d’accordo? Va data la priorità alla protezione dell’ambiente, anche a rischio di rallentare la crescita economica; oppure, la priorità va data alla crescita economica, anche se ciò comporta qualche sofferenza per l’ambiente“. Il quesito non tiene minimamente in considerazione il legame tra la qualità ambientale e la crescita economica, un principio base del sustainability management. La protezione ambientale non è qualcosa che si sacrifica per favorire la crescita economica, è invece un fattore-chiave della crescita economica. E’ una lezione che la Cina sta imparando a grande velocità, e che alcuni americani hanno imparato nel momento in cui abbiamo speso centinaia di miliardi per ripulire l’inquinamento tossico. Quando l’ambiente soffre, dobbiamo spendere soldi per rimediare e ripulirlo. Se non l’avessimo sporcato, tali soldi si sarebbero potuti utilizzare per altro. Inoltre, le risorse ambientali essenziali come l’aria e l’acqua non si possono usare una volta avvelenate. Vanno filtrate prima dell’utilizzo, e il processo di trattamento richiede grandi energie e soldi. La domanda dell’indagine Gallup tratta “l’ambiente” come se fosse un extraterrestre, non come l’aria, l’acqua e la terra che ci servono per vivere. Lo sfruttamento delle risorse naturali può generare utili per le imprese a breve termine, ma la vera crescita economica richiede un’alta qualità ambientale per attirare gli investimenti e tenere sotto controllo i prezzi degli alimentari e dell’acqua. I dati Gallup indicano che quando l’economia va bene, la maggioranza dà la preferenza a respirare aria sana e a bere acqua pulita. Quando l’economia va male, si dà la preferenza alla crescita economica prima di quasi ogni altra cosa. Fino al crash economico del 2008, rispondendo a tale domanda, gli americani hanno sempre preferito l’ambiente. La scelta era tanto fasulla allora quanto lo è oggi, ma le risposte sono certamente valide in termini statistici, e misurano la reazione del pubblico alla domanda. La reazione a questa domanda mal posta, comunque, varia in modo significativo in base all’età. I giovani nella fascia 18-29 anni preferiscono l’ambiente alla crescita economica, per il 49{f94e4705dd4b92c5eea9efac2f517841c0e94ef186bd3a34efec40b3a1787622} contro il 45{f94e4705dd4b92c5eea9efac2f517841c0e94ef186bd3a34efec40b3a1787622}. Più si invecchia più si preferisce l’economia, con uno split del 53{f94e4705dd4b92c5eea9efac2f517841c0e94ef186bd3a34efec40b3a1787622} al 37{f94e4705dd4b92c5eea9efac2f517841c0e94ef186bd3a34efec40b3a1787622} tra i rispondenti più anziani, dai 65 anni in su, a favore della crescita economica. Indagando sul ruolo del governo nella protezione dell’ambiente, Gallup evidenzia come “gli americani tendono a pensare che il governo faccia troppo poco per proteggere l’ambiente – 47{f94e4705dd4b92c5eea9efac2f517841c0e94ef186bd3a34efec40b3a1787622} – mentre il 16{f94e4705dd4b92c5eea9efac2f517841c0e94ef186bd3a34efec40b3a1787622} dice che fa fin troppo. Il 35{f94e4705dd4b92c5eea9efac2f517841c0e94ef186bd3a34efec40b3a1787622}, infine, trova che le azioni del governo vadano bene così. Tali opinioni sono più o meno invariate dal 2010, mentre tra il 1992 e il 2006 gli americani erano più propensi rispetto a oggi a dire che il governo fa troppo poco“. Non è chiaro, però, se la domanda misuri gli atteggiamenti riguardo alla protezione ambientale oppure quelli riguardo al governo. Secondo Gallup, il 27{f94e4705dd4b92c5eea9efac2f517841c0e94ef186bd3a34efec40b3a1787622} di tutti i repubblicani credono che il governo faccia troppo per proteggere l’ambiente, rispetto al 2{f94e4705dd4b92c5eea9efac2f517841c0e94ef186bd3a34efec40b3a1787622} di tutti i democratici. Mi viene il sospetto che i ricercatori di Gallup troverebbero un distacco simile tra i partiti riguardo al ruolo del governo in molte altre aree. A mio avviso, i quesiti di Gallup non focalizzano il cambiamento attualmente in corso. Mi sembra che molti giovani siano profondamente preoccupati dal fatto che il pianeta che gli daremo in eredità sarà danneggiato oltre ogni possibilità di salvezza. Non considerano la riparazione necessariamente come una funzione del governo, tanto meno del governo federale. Vorrebbero nuovi atteggiamenti a livello comunitario e municipale. Il fatto che molti giovani lascino le periferie per tornare in città è in parte un rifiuto di uno stile di vita forse considerato non più sostenibile. Al posto delle auto, dei prati, degli impianti di condizionamento delle grandi case, si preferisce andare in bici, a piede, con mezzi di trasporto pubblici, usare appartamenti più piccoli con costi minori di riscaldamento e condizionamento. Non che i giovani americani rifiutino il consumo – tutt’altro – ma cercano un modo diverso di consumare. E i nuovi comportamenti di consumo sono indice della loro preoccupazione riguardo alla sostenibilità ambientale. Il numero crescente di persone che vanno al lavoro in bici o che fanno la spesa ai locali farmers’ market è emblematico. Un altro aspetto del cambiamento è rappresentato dal numero di città, organizzazioni no profit e aziende impegnate in iniziative per la sostenibilità. Le persone e le organizzazioni stanno riflettendo sul proprio uso delle risorse naturali e dell’energia, e sull’impatto dei propri consumi sul pianeta. E’ un fenomeno più marcato tra i giovani: un cambiamento sociale che diventerà più importante nel corso degli anni. Quando parlo con gli studenti, a volte mi colpisce il misto di pessimismo sullo stato attuale del pianeta e, al contrario, di ottimismo sull’impatto che un cambiamento nel lifestyle dell’individuo può rappresentare. I dati sul consumo dei carburanti fossili in India e Cina, e il desidero di sviluppo economico in tali nazioni, assieme ai nostri alti livelli di consumo e di spreco richiedono azioni a livello istituzionale. I comportamenti individuali sono necessari ma non bastano. Il governo e l’industria devono stringere una partnership per produrre i beni e i servizi richiesti dal mondo senza distruggere il pianeta. Allo stesso tempo il cambiamento culturale ora in corso che dà priorità all’azione sostenibile dell’individuo può favorire lo sviluppo di una voce che preme per le azioni governative necessarie. Nel frattempo sarebbe utile se Gallup abbandonasse alcune delle domande ormai obsolete e guardasse a come la gente vive e pensa nel 2013. Le sue domande non riflettono l’integrazione tra sviluppo economico e protezione ambientale che caratterizza le crescenti preoccupazioni per la sostenibilità. La generazione cresciuta nei primi anni 2000 prenderà i posti di potere nei prossimi decenni. Sono cresciuti preoccupandosi della sostenibilità della nostra economia e della salute dell’ecosistema. Il tema ambiente e sostenibilità si è già spostato dai margini verso il centro della coscienza politica e dell’agenda delle politiche. Con l’arrivo alla maggiore età della “generazione della sostenibilità”, questa tendenza aumenterà sempre di più. Fonte: The Huffington Post ]]>