In occasione delle Settimana Europea della Mobilità abbiamo fatto una ricognizione sulle maggiori iniziative pubbliche e sull’impegno alla mobilità sostenibile messo in campo dalle aziende. Per la Settimana Europea della Mobilità, promossa dalla Commissione Europea nel periodo che va dal 16 al 22 settembre, le iniziative messe in campo da enti pubblici e privati, sono state numerose. Segno di un’attenzione crescente per il tema dei trasporti sostenibili e connessi alla qualità della vita nell’ambiente urbano. Il tema che caratterizza la SEM (acronimo che sta per Settimana Europea della Mobilità) è la multimodalità, un approccio agli spostamenti urbani che ha nel mix di mezzi scelti la sua carta vincente. Con il claim “Mix&Move” la SEM di quest’anno invita infatti le città che aderiscono al progetto (sono 2665 quelle attualmente partecipanti) a incentivare e promuovere l’utilizzo dei mezzi pubblici, di mezzi privati non inquinanti come la bicicletta, di forme di sharing (dal car sharing al car pooling). Intorno all’amata bicicletta si snodano inoltre una serie di attività legate alla SEM. È il caso della Social Bike Challenge, iniziativa comunitaria che promuove l’uso della due ruote. I partecipanti al challenge tramite l’accesso all’APP preposta possono calcolare i km percorsi in bici (singolarmente, in coppia o in gruppo) e ricevere punti proporzionalmente alla distanza coperta. I punti possono poi essere tradotti in premi assegnati ai ciclisti più virtuosi. Anche la FIAB, la Federazione Italiana Amanti della Bicicletta, onlus che riunisce in maniera federativa oltre 130 associazioni locali autonome, promuove la pedalata come salutare alternativa allo spostamento in macchina con due iniziative: il Bike to Work Day (celebrato il 21 settembre con il popolare giornalista televisivo Riccardo Iacona come testimonial) e la Car Free Week, evento molto “social” che invita i partecipanti a raccontare sul proprio diario Facebook, con foto e testimonianze, una settimana senza automobile.
Car pooling, la mobilità sostenibile preferita dalle aziende
Dividere viaggio e automobile con il collega che fa il tuo stesso tragitto, è una forma di mobilità sostenibile che si è diffusa rapidamente e con successo all’interno delle aziende italiane, arrivando a coinvolgere circa 140.000 lavoratori italiani. Trainata da piattaforme e APP che facilitano la ricerca di Driver (autisti che mettono a disposizione il mezzo) e Rider (passeggeri in cerca di uno “strappo”) il car pooling ha in pochi anni raggiunto risultati straordinari.I vantaggi che ne hanno decretato il successo sono di ordine economico innanzitutto. Si è calcolato infatti che, con una media di 30 km giornalieri percorsi, la spesa media annuale per il possessore dell’auto (includendo nel calcolo variabili come carburante, assicurazione, tagliandi e naturalmente usura del mezzo) sia di 1600 euro. Abbracciando invece la filosofia del pooling la spesa si abbatte di 1200 euro (stime e proiezioni fornite da JoJob, leader nazionale nel car pooling aziendale).Il 2017 è stato l’anno che ha decretato il maggior successo del viaggio condiviso con i colleghi. Sono stati percorsi l’anno scorso quasi 45.700 km “comunitari”. Il primo semestre 2018 mostra risultati in progressione ancora più eclatanti: sono stati risparmiati quasi 1,5 milioni di km “da single” e il risparmio in termini di gas climalteranti è stato di 1584 kg di CO2 per ogni carpooler. Sempre di più sono le aziende che scelgono il carpooling aziendale come soluzione e opzione per i propri dipendenti: attualmente sono più di 1.700, di cui 160 sono grandi aziende. A nomi come Mutti, Bulgari, Ducati, Lavazza, Salvatore Ferragamo, Aeroporti Di Roma, OVS, Philip Morris, Consorzio COOP Nord Ovest, Saipem, Reale Group e Findomestic nell’ultimo anno si sono aggiunti, tra gli altri, EAV, Laika, Gruppo MutuiOnline, CNH Industrial, Lima Corporate, Acciaierie Bertoli Safau. Nel corso del 2017 l’azienda più attiva è stata Bulgari: i suoi dipendenti hanno condiviso ben 22.557 viaggi, risparmiando 43.574 kg di CO2. Sul podio delle migliori aziende anche Philip Morris (8.676 viaggi e 15.119 kg di CO2 risparmiata) e Ducati (3.164 viaggi e 5.724 kg di CO2 risparmiata).