Attrattività, capacità di fare rete e innovazione: sono questi i tre punti di forza del Green Economy Network secondo Il Sole 24 Ore che, attraverso una griglia di 12 variabili analizza punti di forza e limiti dei distretti industriali in tutt’Italia.

Il Green Economy Network è un’aggregazione informale tra le imprese lombarde per migliorare lo scambio di informazioni, favorire le collaborazioni, accelerare i processi di internazionalizzazione e aumentare le occasioni di business.

Voluto da Assolombarda nella metà del 2011, il Green Economy Network coinvolge oggi circa 400 aziende tra Pmi, gruppi italiani e multinazionali, con ricavi pari a 50 miliardi e 25mila addetti solo in Provincia di Milano, che si occupano di più filiere produttive e numerosi settori: dal trattamento delle acque alle rinnovabili, dall’efficienza energetica ai prodotti ecocompatibili. La metà del network è oggi composto da aziende metalmeccaniche, mentre il 26{f94e4705dd4b92c5eea9efac2f517841c0e94ef186bd3a34efec40b3a1787622} del campione appartiene al terziario innovativo. Le specializzazioni all’interno nel network sono dieci, con la forte presenza di aziende che operano nel campo delle energie rinnovabili (43{f94e4705dd4b92c5eea9efac2f517841c0e94ef186bd3a34efec40b3a1787622}), dell’acqua (38{f94e4705dd4b92c5eea9efac2f517841c0e94ef186bd3a34efec40b3a1787622}) e dei rifiuti (33{f94e4705dd4b92c5eea9efac2f517841c0e94ef186bd3a34efec40b3a1787622}).

Il Green Economy Network, secondo il report del Sole 24 Ore, è in continua crescita grazie ai progetti innovativi proposti, all’attrattività del settore “green” (visto anche il progressivo allargamento delle esigenze di sostenibilità delle economie ex-emergenti) e la capacità di fare rete: il 78{f94e4705dd4b92c5eea9efac2f517841c0e94ef186bd3a34efec40b3a1787622} delle aziende del network si dice infatti disponibile a realizzare forme di alleanze o aggregazioni, percentuale che sale all’83{f94e4705dd4b92c5eea9efac2f517841c0e94ef186bd3a34efec40b3a1787622} per la condivisione di progetti comuni. La forma più gettonata per cooperare è quella più “leggera”, i gruppi di lavoro, scelti dal 77{f94e4705dd4b92c5eea9efac2f517841c0e94ef186bd3a34efec40b3a1787622} delle imprese, seguono le associazioni temporanee di imprese (66{f94e4705dd4b92c5eea9efac2f517841c0e94ef186bd3a34efec40b3a1787622}) e i contratti di rete (43{f94e4705dd4b92c5eea9efac2f517841c0e94ef186bd3a34efec40b3a1787622}).