Amministratori delegati di imprese di tutto il mondo hanno dichiarato la propria adesione alle linee guida definite dall’Onu per ampliare il coinvolgimento del mondo degli affari nella promozione della sostenibilità e nella risposta alle sfide globali come il cambiamento del clima, la scarsità delle risorse idriche e del cibo.

Il documento elaborato dall’Onu – Building the Post-2015 Business Engagement Architecture – è stato presentato ai capi aziendali nonché a rappresentanti di governo, della società civile e del lavoro presenti al vertice dei leader dell’UN Global Compact organizzato a New York la settimana scorsa. Il vertice e la cosiddetta “architettura per il coinvolgimento” mirano a creare le condizioni perché le imprese formulino e promuovano un’agenda dopo la scadenza del 2015 per raggiungere i Millennium Development Goals.

Le linee guida consolidano tre programmi quadro per l’agricoltura, per l’istruzione e per la pace, a complemento delle attuali piattaforme dell’UN Global Compact sul clima, l’energia, l’acqua, l’anti-corruzione, i diritti dell’infanzia e l’autonomia delle donne.
Nel corso dell’incontro, inoltre, è stato lanciato un nuovo business partnership hub allo scopo di mettere le aziende assieme a possibili partner, per promuovere azioni collettive a sostegno degli obiettivi Onu.

Istituito nel 2000, l’UN Global Compact si propone di creare partnership con le imprese. In quel periodo, i rapporti Onu-business erano scarsi, dice l’Onu. Oggi, il Compact rappresenta la maggiore iniziativa al mondo per la corporate sustainability, partecipata da 8.000 imprese e 4.000 organizzazioni di 145 Paesi.
Nonostante la partecipazione diffusa, pare che vi sia un calo di entusiasmo, secondo un’indagine sulla sostenibilità tra i Ceo pubblicata nel corso del vertice.

Condotta da Accenture e dall’UN Global Compact, l’indagine indica che tra la maggior parte delle imprese i temi sociali, ambientali e di governance non vengono integrati nelle strategie di business. Più dei due terzi degli AD interpellati (il 67 percento) ritiene che il business non fa abbastanza per affrontare le sfide della sostenibilità globale.
Mentre l’84 percento crede che il business dovrebbe essere all’avanguardia nell’affrontare tali sfide, gli AD indicano una serie di ostacoli, tra cui la mancanza di risorse finanziarie e il fatto che non si è riusciti a stabilire il collegamento tra la sostenibilità e il business value.

Nella prima metà del 2013, l’UN Global Compact ha espulso 99 imprese che non avevano comunicato i propri progressi per almeno due anni consecutivi. Le 99 imprese globali rappresentano il 3 percento dei 3.288 partecipanti che dovevano presentare una comunicazione sul progresso (COP, communication on progress) entro il primo semestre 2013.
Nello stesso periodo, 2.233 imprese hanno presentato una COP; di queste, 130 hanno raggiunto il livello GC Advanced: secondo il Global Compact questo è un numero senza precedenti, indicativo di un maggiore impegno alla trasparenza.

http://www.environmentalleader.com/2013/09/23/ceos-support-uns-sustainable-development-roadmap/