Dieci anni fa il colosso del caffè Nespresso lanciava il Programma AAA, comunicando al mondo intero il suo impegno per la sostenibilità, e creava il Sustainability Advisory Board (NSAB), un ufficio composto da esperti del settore, i quali iniziarono a lavorare per garantire il benessere dei coltivatori di caffè e una gestione responsabile dell’attività dell’azienda. Ad oggi, il Programma AAA coinvolge oltre 56.000 agricoltori e l’80{f94e4705dd4b92c5eea9efac2f517841c0e94ef186bd3a34efec40b3a1787622} del caffè Nespresso proviene da aziende agricole AAA. Nell’ambito di questo progetto Nespresso ha avviato collaborazioni con l’ONG internazionale Rainforest Alliance, che si occupa della tutela delle foreste tropicali, e altri partner di primaria importanza per perseguire l’approvvigionamento responsabile delle risorse.

In occasione del 10° anniversario della nascita del Programma AAA, l’azienda ha lanciato nuove iniziative, come raccontato da Greenbiz, e fissato nuovi obiettivi di medio-lungo termine. Sono quattro, in particolare, gli impegni che Nespresso ha assunto, confermando la sua vocazione sostenibile:

1) espandere il programma AAA in Etiopia e Kenya per migliorare la produzione sostenibile di caffè presso ogni azienda agricola coinvolta;

2) avviare in Sudan un progetto per dare impulso alla produzione di caffè di alta qualità e contribuire allo sviluppo economico del Paese;

3) lanciare il programma AAA Farmer Future in Colombia, che punta a introdurre misure a tutela del welfare degli agricoltori e delle loro famiglie;

4) promuovere nuove iniziative in ambito agroforestale in collaborazione con  Rainforest Alliance e Pur Projet.

Gli sforzi dell’azienda sembrano essere ripagati dal buon andamento del mercato, anche in Italia, dove tra l’altro sono state accolte positivamente nei mesi scorsi due novità orientate all’attenzione verso i territori: le capsule Limited Edition Trieste e Napoli, con cui l’azienda ha deciso di celebrare le più rappresentative culture del caffè italiano.

Un’altra grande azienda, questa volta italiana, sta dimostrando di aver acquisito una certa confidenza con il tema della sostenibilità. E’ il Gruppo Ferrero, leader nel settore dell’industria dolciaria, che ha da poco presentato il quarto rapporto sulla responsabilità sociale d’impresa, intitolato “Condividere valori per creare valore”.
Quello che emerge dal rapporto 2012 è una serie di obiettivi di sostenibilità che Ferrero si è impegnata a raggiungere entro il 2020. Qui l’elenco dei 10 traguardi verso il 2020, suddivisi in tre diverse aree: diritti umani, ambiente e materie prime.

Infine a promozione di uno stile di vita sana Ferrero proseguirà ed estenderà il programma per lo sport “Kinder+sport”.

Il programma è ambizioso, ma l’azienda dimostra di essere già sulla buona strada: Ferrero nel 2012 ha diminuito le emissioni di CO2 del 12{f94e4705dd4b92c5eea9efac2f517841c0e94ef186bd3a34efec40b3a1787622}  e i consumi di energia primaria del 15{f94e4705dd4b92c5eea9efac2f517841c0e94ef186bd3a34efec40b3a1787622} rispetto al 2010; ha inoltre investito il 5,1{f94e4705dd4b92c5eea9efac2f517841c0e94ef186bd3a34efec40b3a1787622} delle vendite nello sviluppo tecnologico e sta lavorando all’apertura di tre nuovi stabilimenti in India, Messico e Turchia.

Dunque per entrambi i brand programmi che sembrano dimostrare un impegno reale e trasversale sul fronte della sostenibilità. Forse l’unico fattore di distanza tra Nespresso e Ferrero sta nell’investimento in comunicazione sostenibile: se la piattaforma web “ecolaboration” dell’azienda del gruppo Nestlè presenta nel dettaglio tutte le aree di impegno, con dati, immagini ad hoc, filmati e modalità di interazione con i consumatori (ad esempio per il riciclo delle capsule), ben più spartano e tradizionale è il sito dedicato alla csr da parte dell’azienda di Alba.
Ma si sa che lo stile di Ferrero è storicamente orientato al basso profilo…